Internet è una gran cosa, però ogni volta che mostra il suo lato oscuro, ci rimango malissimo. Internet ci permette di sapere e conoscere cose in un modo del tutto nuovo, e, fino a qualche lustro fa, impensabile; Internet è un veicolo di libertà e democrazia, e ha cambiato e continuerà a cambiare il mondo. Però, quando si fa tramite di delirio, teorie complottiste, insulto fine a se' stesso, astio privo di fondamento e logica, cattiveria deliberata - così tanto deliberata da sconfinare abbondantemente nel sadismo - ecco che il mio entusiasmo per la rete scema e diventa rabbia frustrata (che vorrebbe potersi sfogare, ma, credetemi, da certi flames è meglio stare lontani, sennò ci si brucia altro che le piume del qiulo).
Leggete, e rabbrividite:
http://www.vice.com/it/read/ragazze-rapite-siria-743
Per inciso, leggetevi non solo l'articolo che sto postando, ma anche qualcuno dei link contenuti al suo interno (non tutti, senno' non ve passa più, solo quei 3-4 da cui vi risulterà difficile prescindere).
Chissà, forse, come è capitato a me, magari farete di questi pensieri:
1) l'anonimato è sufficiente a giustificare la pagina Facebook "Delle due attiviste rapite in Siria non ce ne fotte un cazzo, grazie"? La mia è una riflessione seria. Quale forma di aberrante psicosi deve stare contaminando il tuo cervello se ti sembra giusto postare quanto l'autore (o gli autori) del post ha(nno) inviato il 2 gennaio alle 21,00? Mi spiego meglio: anche se hai la certezza assoluta dell'anonimato, e, quindi, dell'impunità, quale ca#zaz#o di uomo (o donna, sono per la parità dei sessi), devi essere per pensare, desiderare di postare e postare effettivamente una foto così disgraziatamente oscena?
(e oscena da ogni punto di vista la si guardi, sia come insulto specifico che come forma di insulto specificamente sessista, intendiamoci)
Quali altri pensieri affliggono normalmente la tua essenza, se puoi arrivare a tanto? Io ho come l'impressione che costoro siano il tipo di individuo che chiama i neri "negri", gli arabi "terroristi" (senza distinzione di sorta), che pensa al sesso da burgundo, gente che ritiene che Fabrizio Quattrocchi sia un eroe della destra contemporanea (intendiamoci, io per Quattrocchi nutro il massimo rispetto) e i Marò possano giustificare un olocausto nucleare in India (anzi, debbano; no, anzi, perché non hanno raso al suolo quella cazzo di Mumbay, eccheccazzo?!) .
2) in generale, a parte l'eclatante caso di una persona (o di una cricca di persone) che va a creare una pagina Face a scopo denigratorio, come è possibile dare addosso con tanto astio a due ragazze che forse hanno peccato di ingenuità, ma che hanno dimostrato un coraggio che io per certo non avrei avuto, e nemmeno moltissimi di coloro che insultano non avrebbero? Anche questa è una riflessione seria. Io come uomo non andrei domani a fare volontariato in un paese con una forte presenza di estremisti islamici e instabile politicamente. Come donna, poi, manco pagata. Mi chiedo, cosa avrebbero voluto materialmente questi individui che sembrano dare la stura a frustrazioni patologiche, per Greta e Vanessa? Che subissero violenza, che fossero imprigionate per anni, che, addirittura, le uccidessero?
Insomma, e qui torno a bomba sul punto 1), che min#hia deve dirti il cervello non solo per fare sì che esso elabori certi pensieri, ma, soprattutto, che min#hia deve dirti il cervello per spingerti a volerli condividere pubblicamente?
Capite cosa voglio dire?
Quanti di questi individui avrebbero il coraggio di assumersi fino in fondo la responsabilità di fare certe affermazioni se il contesto non fosse virtuale, ma reale?
Ecco, per concludere, a mio parere, uno dei più grandi mali di Internet: quello di permettere che la demenza, la crudeltà, il sadismo, e, alla base di tutto ciò, una patologica ignoranza, non debbano pagare lo scotto che io, se fossi il Deus Ex Machina della rete, pretenderei che individui come questi pagassero con un'equa, giusta, salomonica e lunghissiiiiima condanna.
Anche con implicazioni fisico-corporali, se fossi di luna storta (ma tanto storta, eh!! Che io sono un buono!)...
Over,
Dave.
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