Gente, che tour de force!
Però, in compenso, che appagamento, che suddisfa!
(come dicono i "turineis" piu' scafati)
Come sempre, il Salone del Libro di Torino è massacrante...
O, almeno, lo è per me, che ho l'abitudine di trascorrerci, ogni volta che ci vado, dalle cinque alle sei ore…
Capirete che anche la persona più abituata a scarpinare, nonché la persona più abituata a stare in mezzo alla gente, dopo una giornata come quella che si può trascorrere al Salone del libro di Torino, dove, all'interno di certi stand, c'è una densità di 5 persone per metro quadro, non può che uscirne coi piedi maciullati e una disidratazione da deserto del Sahara.
In ogni modo, come facilmente avrete intuito, sono molto contento.
Ho fatto degli acquisti bellissimi, che, anche se mi sono costati una fortuna, mi hanno riempito di endorfine uso sapete cosa (se non lo sapete ve lo spiego; e sì, questo post è sia il delirio narcisistico para-masturbatorio di un lettore compulsivo, sia, per chi è sintonizzato sui miei gusti, un invito all’acquisto dei libri che io stesso ho comprato).
Allora, questa è una rapida sintesi di quanto ho acquistato nella giornata di oggi, domenica 11 maggio 2008 (nel senso che non andrò a descrivere i libri nel dettaglio, o meglio nella trama, anche se siamo nella sezione "Recensione Libri", ma mi limiterò a citarne titoli, autori, e, al limite, epigrafi o critiche volte ad indurne l'acquisto) .
Il primo libro su cui ho messo le mie manacce è "La Bussola d'Oro", pubblicato da Salani Editore e scritto da Phillip Pullman (però! fantastico questo programma di riconoscimento vocale! Sto scrivendo con Naturally Speaking e, incredibile ma vero, ha riconosciuto il nome dell'autore che ho appena citato!), che, lo ammetto senza vergogna, è un libro che ho comprato spinto dall'impulso prodotto in me dal film omonimo con Daniel Craig (che, ovviamente, non ho visto, perché a tutto c’è un limite, ma questo è un altro discorso).
Il secondo libro che ho comprato è il promettente "Spettri - Apparizioni, ectoplasmi e care presenze - La vita dopo la morte secondo la scienza", pubblicato da Einaudi, nella collana Stile Libero, scritto da Mary Roach. Riporto tel quel il finale dell'epigrafe che si trova in quarta di copertina: "Scritto con arguzia e rigore, questo libro non consola certo chi vuol credere nell'aldilà, ma illumina di una luce inedita le mille domande che da sempre ci facciamo sul mistero della vita e della morte" (che roba, eh?).
L'altro libro che ho comprato, sempre nell'ambito dello stand Einaudi, è l’altrettanto promettente "Le Benevole" di Jonathan Littel. Anche questo sembra un testo di quelli in grado di catturare il lettore (non per niente, in quarta di copertina, troviamo citata una frase di Marc Fumaroli, che dice: "Non mi sono più mosso prima della parola ‘fine’"). Non so a voi, ma, a me, razionalista e (tendenzialmente) nonviolento, ha sempre affascinato l'idea di potere capire la psicologia di coloro che si sono trovati da parte dei cattivi nell'Europa travolta nella furia nazista (e niente meno che nei panni di un ufficiale delle S.S.).
Il libro successivo che ho acquistato è sempre di Salani, ma non l’ho preso all’interno dello stand omonimo, ma nel padiglione 5, dato che ero diretto verso il settore Torino Comics, nella libreria "14-20" (dove, con "14-20", si intende l'età presunta di coloro che dovrebbero comprare libri che vengono venduti in quella libreria, e ciò dimostra che, a quanto pare, anagraficamente avrò sì 35 anni, ma di cervello sono ancora adolescente) è "L'Occhio del Golem" di Jonathan Stroud, un libro di quelli che, a partire dalla copertina, sanno farti paura e accattivarti (tra l'altro, noto ora mentre lo ho per le mani e lo osservo, c'è una notevole somiglianza con il design dei libri di Harry Potter! Chissà, magari, l'autore del disegno di "L'Occhio al Golem" è lo stesso che fa le copertine dei libri della Rowling).
I libri successivi li ho invece presi tutti all'interno di Torino Comics: il primo è "La voce del fuoco", di Alan Moore, pubblicato da Edizioni BD. Per chi non lo sapesse, oppure non ricordasse Alan Moore, questi è l'autore del mitico "V for Vendetta" (ovviamente, alludo al mitico fumetto, non al film, che, purtroppo, si è rivelato assai meno mitico), pregiato da una introduzione di Neil Gaiman (sempre Gaiman, in quarta di copertina, commenta il libro assai positivamente).
Poi, nello stand dell'Editore 001 (che, tra parentesi, come si evince dalla parentesi, ha sede in Torino) ho comprato tutta la serie dei 5 "Racconti della Cripta" una riedizione dei famosi fumetti Horror americani EC, usciti originariamente negli anni ‘50, i quali, per gli appassionati del genere (come, naturalmente, lo sono io) sono un mito assoluto (peccato solo che abbia fatto casino mentre li ritiravo: ho infatti finito col prendere due numeri 4 invece del numero 3, ma spero questo non sia un problema, anzi, essendo la 001 di Torino, spero di potermi fare sostituire “il doppione” con il fumetto giusto).
Visto che ero nell’ambito dei fumetti, mi è venuta voglia di cercare i tipi de Il Grifo (che, per chi non li conoscesse, pubblicano nomi del calibro di Tamburini & Liberatore, Pazienza e Manara), che, però ho scoperto essere nel settore libri, e così sono tornato indietro; nel loro stand ho acquistato “I cinque della Selena”, di Dino Battaglia (quando l’ho visto, mi sono detto: “Battaglia ha scritto un fumetto di fantascienza?! Wow, e come faccio a non comprarlo?”).
Dopodiché, sono tornato alla Rizzoli e, qui, come se fossi stato fulminato sulla via di Damasco, ho visto che i (per me) mitici Douglas Preston e Lincoln Child hanno nuovamente dato vita all'agente speciale Pendergast con "La ruota del buio": anche in questo caso, non mi potevo esimere dal comprarlo, e così è stato.
Il libro ulteriore che ho comprato è "Anime nere", un’antologia noir di autori vari a cura di Alan D. Altieri, edito da Mondadori, nell'ambito della linea "Piccola Biblioteca degli Oscar" (se, tra i vari autori c'è l'ottimo Evangelisti, questo mi fa già da garanzia).
Poi ho puntato verso la Newton Compton, e qui ho comprato:
- "Roma brucia" di Sophia Mc Dougall, che, se in quarta di copertina ha il seguente commento di Corrado Augias, non può che essere un bel libro: "La scrittrice inglese immagina, in un misto di fantasia e storia, modernità e barbarie, cosa sarebbe oggi l'Impero Romano se fosse continuato" (immaginate quanto può aver entusiasmato un commento del genere me, che sono appassionato di libri di storia alternativa come quelli di Mario Farneti e Robert Harris);
- "Il libro nero dei serial killer", di Colin Wilson e Donald Seaman (libri che sono sempre un po' morbosi, però, dopo avere letto Lucarelli e Picozzi, si finisce in qualche modo traviati).
Parlando di Carlo Lucarelli, avrei preferito comprare "L'Ottava Vibrazione", ma, dato che ormai avevo il cervello semi-lesionato e i piedi distrutti, mi sono accontentato di acquistare "Carta bianca", alla Sellerio Editore.
Infine, con le finanze depauperate ma soddisfattissimo, mi sono diretto verso lo stand della Giunti, all'esterno del quale si vedeva campeggiare la simpatica e rotonda faccia di Roberto Giacobbo: essendo io un appassionato dell’argomento " extra-terrestri”, mi sono catapultato su "Ufo: verità o menzogna?", di Rosa Maria Latagliata.
Sì, insomma, ne avrò da leggere per un anno, ma che soddisfazione!
(Guarda un po' tu, ora che ci penso! Tra un anno si terrà giusto un nuovo Salone del Libro...)
Ciao,
Davide.
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