Oggi leggevo della condanna ad un anno di arresti domiciliari a Pietro Pingitore, un modenese di 48 anni, che per 8 mesi, ha perseguitato la bella (e, in questo caso, povera) Michelle Hunziker, e questo mi ha fatto venire in mente una citazione che appariva sul n. 6 della grande "Gea", dell'atrettanto grande (diciamo più "granderrimo") Luca Enoch.
L'articolo che ha innescato la voglia di scrivere il presente post è qui, e non sto a riportare pedissequamente quanto scrive, ma ve lo riporto tel quel, perché, nella sua crudezza, è emblematico di quanto problematica ed incasinata possa essere la razza umana:
Per inciso, per vostro diletto, cercate le foto di Pingitore on line: vedrete che soggetto.
(Nel senso: come fa quello che appare quasi un tranquillo ritardato mentale ad essere una bestia così aggressiva?)
Quello che, indotto da queste considerazioni, volevo citare, è il seguente, spaventoso ed emblematico, ragionamento, di Sigmund Freud, e, poi, un interessante corollario, non suo, ma di Conrad Lorenz.
"L'uomo non è una creatura mansueta, bisognosa d'amore, capace al massimo di difendersi quando è attaccata; è una creatura aggressiva.
Egli vede nel prossimo anche un oggetto su cui sfogare la propria aggressività, sfruttarne la forza lavorativa senza ricompensarlo, abusarne sessualmente senza il suo consenso, sostituirsi a lui nel possesso dei sui beni, umiliarlo, torturarlo, farlo soffrire e ucciderlo.
Homo Homini Lupus (ndr: "L'uomo è lupo con l'uomo").
Questa crudele aggressività è di regola in attesa di una provocazione. In circostanze che le sono propizie, essa si manifesta anche spontaneamente e rivela nell'uomo una bestia selvaggia, alla quale è estraneo il rispetto per la propria specie".
E Lorenz (grande etologo, forse, assieme a Desmond Morris, il più grande di tutti), aggiunge, appunto, a mo' di corollario:
"La convivenza civile è resa possibile soltanto dalla repressione di istinti profondi; in un certo senso, siamo tutti psicopatici, perché ognuno di noi soffre delle rinunce che il bene comune gli impone".
Meditate, gente, meditate.
Bye,
D.
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