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12/11/10

Commenti

davide terranova

Se serve saperlo e specificarlo, per chi mi ha letto (che non vorrei turbare i sonni dei giusti): è stato davvero difficile conciliare le mie conoscenze - limitate e non strettamente scientifiche - del mondo fisico con la mia visione para-religiosa del mondo e le mie ossessioni.
In altri termini, è stato davvero arduo non cadere in contraddizione parlando di tempo, di tempo fuori dal tempo, di eternità, predicibilità, multiuniversi, energia oscura, Big Crunch, Big Freeze e divinità in un modo che a chi fosse di cultura cattolica e assieme scientifica paressero evidenti i riferimenti. Per chi tali richiami non li avesse colti, vi sono rimandi più o meno netti alla teoria del Big Bang, alla natura del tempo, alla fisica quantistica (in particolare, a quella teoria secondo cui esisterebbero tanti universi quante sono le scelte possibili), alla simile ma diversa teoria dei molti mondi (secondo la quale l'unica maniera di spiegare l'apparente comportamento a-deterministico ed a-causale della materia a livello dei quanti sarebbe quello di prendere atto che, di fatto, la realtà è come una torta di pasta sfoglia composta da 41 strati, ovvero 41 distinti universi), al Mito della Creazione, al mito del Giardino dell'Eden, al Mito della Caduta, e, soprattutto, allo Gnosticismo - con il riferimento ad un Primo Padre, il ProPater, inconoscibile, assoluto, e, quindi, innominabile per definizione, che avrebbe generato l'"universo-mondo".
Il richiamo più netto però è quello ad un mondo non _invaso_ dal "Male", come fa il dualismo anticosmico (da cui discese lo Gnosticismo), ma ad un mondo - il nostro - dove tanto il Bene quanto il Male sono ugualmente presenti, perché espressione della natura divina delle cose, intrinsecamente dualistica e non manichea (l'uomo vorrebbe fosse tutto bianco o nero e tende ad interpretare la divinità scindendo il Bene del Male, ma, come penso chiunque sia dotato di intelletto e senso critico sappia, in mezzo paiono esserci "5 mila sfumature di grigio", e, davvero, capire se Dio è buono come lo vorremmo buono noi è cosa realmente difficile a realizzarsi). Nel mio piccolo ho risolto il problema ammettendone la natura duale. Del resto, e cio' l'ho scritto in altri post e lo ribadisco qui, il Mito dell'Onnipotenza esclude quello della Infinita Bontà Divina, e viceversa.
I presupposti del "dualismo anti-cosmico", secondo cui il mondo sarebbe incompleto ed invaso dal male, e, "dall'altra parte" esisterebbe un mondo completo ed inondato di luce, vengono da me ribaltati col concetto che questo universo - quello che noi sperimentiamo - sarebbe una delle tante manifestazioni del multiverso, e che, la Terra, in particolare, sia stata un "esperimento cosmico" voluto da qualcuno di molto diverso da Dio, anche se sua primaria, preferita e speciale emanazione. Dal racconto spero traspaia come tale forza abbia creato l'Uomo come atto di amore, ma, soprattutto, di orgoglio, come lo abbia creato su tutto perché poteva e perché voleva essere amato.
Chiariamo, non ci sono pretese sataniste, apologie del mito romantico di Lucifero o anche solo manifestazioni di simpatia verso il "Male" fine a se' stesso; figurarsi, odio tale modo di pensare, che è, dal mio punto di vista, a dir poco "medievalista" (e, ovviamente, da stronzi sfigati); inoltre Aion non è ne' buono ne' cattivo: è solo costretto nelle sue scelte. In particolare, volevo che trasparisse in modo chiaro come Male e Bene, a mia modestissima opinione, non riguardino affatto Dio, ma siano le conseguenze del Libero Arbitrio, cosa di cui siamo in effetti dotati ma che spesso utilizziamo nel peggiore dei modi. Nella finzione del racconto, Aion esplica delle scelte perché può, e con un gusto un tantino perverso per le ripicche, ci rovescia addosso il Liberto Arbitrio non tanto come dono, ma come unica opzione esercitabile, nell'intima speranza di essere amato _per scelta_ e perché sa che è il dono più grande che egli stesso abbia ricevuto. Per inciso, andando oltre la finzione e la specificità del racconto, io, ad un "Principio Superiore Creatore" credo, eccome. Guardatevi qualche documentario che parli di cosmologia (di infinitamente grande); poi guardatevi un documentario che parli di fisica dei quanti (ovvero, di infinitamente piccolo). Non vi ci andrà molto, basta cercare su Youtube "Big Bang" e "Fisica Quantistica". Forse perché non siete uomini di scienza - esattamente come me - non potrete non rimanere a bocca aperta di fronte alle implicazioni inerenti le manifestazioni, la strutturazione, il modo di funzionare e l'apparente trascendenza data dall'immane complessità di queste 2 scale di grandezza. Negare l'esistenza di una intenzionalità di fronte a tali _manifestazioni_ è davvero arduo. Il punto è che, sempre a mia modestissima opinione, cio' non ha nulla a che fare con quel che ci propinano le religioni istituzionalizzate, di qualsiasi credo esse siano. Per quello che puo' valere, per quello che concerne i miti da me citati, "Prima di cadere" è pura epica. Per quanto riguarda invece "giusto" e "sbagliato", "male" e "bene", in quanto idealista e uomo orientato verso il bene da un punto di vista genetico, sono un individuo dalla morale molto rigida (insomma, non sono un "buonista", au contraire, ma, per certo, nacqui _buono_); soprattutto, non tollero in nessun modo chi si nasconde dietro la divinità, l'imprescindibile o anche solo "Quelo" per giustificare le sue azioni, quando queste sono ingiuste e arrecano danno ad altri. _Vorrei_ che il male fosse punito, giustamente e duramente, sempre e comunque, ma, essendo anche un pragmatico, so che il mondo risponde a ben altre regole. Detto questo, citando Christian De Sica, "spero di essermi capito"! ;-)

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