Anzitutto, una foto:
Poi l'articolo, uno dei - non molti - sull'evento (non prendetemi per un complottista paranoide, ma mi fa sempre specie quanto fenomeni come questo vengano minimizzati o poco calcolati dai media, quando io - e lo dico in linea di principio - personalmente, se fossi un giornalista, per vicende del genere "darei di matto", anche solo per comprenderne la logica e i perché che potrebbero esserci dietro):
<< CAPO D'ORLANDO (MESSINA) - Decine di telefonini, macchine fotografiche e persino alcune telecamere hanno documentato ieri sera la presenza di uno strano oggetto luminoso nel cielo della costa tirrenica messinese. Intorno alle 22,30, nel corso di uno spettacolo teatrale che si stava svolgendo in piazza Matteotti, a Capo d'Orlando, l'attenzione di gran parte degli spettatori si è spostata dal palco al cielo dove una sfera, all'apparenza infuocata, si muoveva alle spalle del promontorio che sovrasta la città.
I molti testimoni hanno raccontato di aver pensato a un meteorite ma, ben presto, l'oggetto si è mosso in direzione orizzontale rimanendo sospeso in aria. Secondo i più, l'oggetto aveva forma triangolare con uno strano alone di luce emanato ai tre vertici. La suggestione ha portato la maggioranza dei testimoni a parlare di Ufo, ma il mistero è ancora tutto da chiarire. Più volte nella zona compresa tra Santo Stefano di Camastra e Patti sono stati segnalati strani avvistamenti e spesso la teoria di oggetti volanti non identificati è stata sostenuta a proposito dei misteriosi incendi avvenuti un paio d'anni fa a Canneto di Caronia, a una trentina di chilometri da Capo d'Orlando.>>
Poi l'articolo di Wikipedia che trattò degli eventi di Caronia:
<<Canneto è salita alla ribalta della cronaca (meglio nota con il toponimo nella forma errata ma piuttosto usata di Canneto di Caronia) dal 19 febbraio 2004, per via di strani fenomeni di combustione (apparentemente spontanea): contatori ed oggetti contenenti parti metalliche prendevano fuoco senza alcuna ragione apparente. Alcune teorie molto fantasiose[1] parlarono della presenza di poltergeist, altre ipotizzarono la presenza di UFO[2] dati anche dei presunti avvistamenti nel territorio circostante[3] (Isole Eolie comprese), altre ipotesi parlarono di elettromagnetismo dovuto alle caratteristiche geofisiche del territorio locale[1] ma s'ipotizzò anche che le cause fossero dovute alla dispersione d'energia dell'attigua ferrovia (elettrificata)[4].
I fenomeni, protrattisi nel tempo, che hanno causato anche un parziale allontanamento di alcuni abitanti dalle proprie case hanno dato notorietà nazionale alla piccola località (coniando ad esempio il termine "X-Files di Caronia"), su cui periodicamente si tengono servizi televisivi da parte anche della RAI e di Mediaset. Tra le prime trasmissioni ad occuparsi della questione, nell'ottobre del 2004, vi fu Striscia la notizia.
Il 10 maggio 2005 fu istituito Il Gruppo Interistituzionale per l'Osservazione dei Fenomeni con ordinanza emergenziale della Protezione civile n. 3428 che prevedeva una collaborazione tra Stato Italiano e Regione Siciliana, anche nello stanziamento di fondi. Secondo questo gruppo, Canneto di Caronia "è stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata".[5][6]
Massimo Polidoro e Marco Morocutti, rappresentanti dell'associazione CICAP svolsero un'indagine di cui fu stilato un resoconto[1] che escluse la plausibilità delle ipotesi sofisticate o paranormali, formulate dalla stessa Protezione Civile e dalle stesse Forze dell'Ordine.
Il 24 giugno 2008 in seguito ad ulteriori indagini da parte dei periti nominati, il caso venne archiviato dalla procura di Mistretta. La conclusione dei consulenti fu che si trattò di fiamme libere e di mano umana (conclusione compatibile con quella di Polidoro).>>
E, adesso (finalmente, direte voi,:" 'Indove volevi andare a parare"?), qualche mia rapida - almeno vorrei lo fosse, ma già ora ne dubito – riflessione in materia.
Osservazione base: perché i giornalisti, circa l’eventualità che gli U.F.O. siano apparati non terrestri, e, quindi, provenienti da altri astri, hanno un atteggiamento così “non-possibilista”? O, addirittura, taluni di loro, “negazionista”?
Perché, forse, anche senza conoscere i presupposti scientifici alla base della possibilità che gli U.F.O. siano veicoli alieni, ammettere di credere significherebbe apparire come dei sempliciotti, o, peggio, degli svalvolati?
(pour parler en passant: invece di U.F.O., ci dovremmo abituare, ‘noantri italiani anglofili ed anglo-maniaci, ad usare il fichissimo e poco utilizzato equivalente acrostico italiano, ovvero, O.V.N.I., ossia, come si può facilmente intuire, “Oggetto Volante Non Identificato”)
Dunque, vediamo, io sono un razionalista ed ho una modesta cultura scientifica di base (e, questa, giocando sui termini, non è un’affermazione immodesta, ma una pura costatazione dei miei limiti), dunque, io stesso, per primo, devo prendere atto che: 1) la distanza tra le stelle è immane. Non vi sto a cantinare con dati che è difficile non solo capire appieno, ma anche concepire, ma vi citerò solo questa frase di James Jeans, astronomo e fisico: “Collocate tre grani di sabbia in una grande cattedrale, e quella cattedrale sarà più densa di sabbia di quanto lo spazio sia denso di stelle”. E, comunque, la % di stelle atte ad ospitare la vita, ad essere ottimisti, è del 3% del totale (inoltre, che poi, la vita, dal semplice esistere, evolva in forme superiori, è ancora più improbabile; le stime più recenti calcolate con l'Equazione di Drake portano a 22 probabili civiltà tecnologiche in tutta la Via Lattea coesistenti alla nostra); 2) Da ciò ( anzi, potete considerare il punto 1) presupposto del punto 2) ), derivano diverse implicazioni che è difficile ignorare: come poc'anzi detto, in primo luogo, la vita è rara; quanto, non si riesce a determinare univocamente, sappiate solo che vi sono astrofisici convinti che noi non solo siamo soli nella Via Lattea, ma unici addirittura nell’intero Universo (imho, costoro mi paiono integralisti della scienza, paragonabili a coloro che, nel 1.600, con smania negazionista, ponevano la Terra al centro dell'Universo); in secondo luogo, a meno di non ipotizzare degli enormi "vettori" generazionali, al cui interno l’equipaggio si riproduce, appunto, generazione dopo generazione, la velocità richiesta per muoversi all’interno della Via Lattea deve essere una frazione molto alta della velocità della luce, il che, a sua volta, richiederebbe: energie immani per consentire a degli ipotetici vettori di viaggiare (chiamateli “Astronavi”, se vi aggrada, ma "Indipendence Day" ha creato in me una forte avversione verso il termine in questione), e che il vuoto fosse vuoto del tutto, cosa che non è.
Altro fattore che gioca contro "l'ipotesi aliena" è il seguente: la luce ha una velocità che, in Natura, è un limite invalicabile, a meno di non presupporre che i “tachioni” non siano solo una ipotesi, ma esistano, e, se così fosse, la Relatività eisteiniana complicherebbe non poco le cose, perché, se i tachioni esistessero, viaggerebbero nel tempo in senso contrario a tutto ciò che li circonda.
Da qui devo pescare a piene mani da “Ufo Planet”, i cui autori sinceramente ringrazio per avere tradotto, mesi fa, un articolo di William Edelstein, della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore (Maryland). Per ogni metro cubo di "vuoto spaziale" ci sono circa due-tre atomi di idrogeno. La relatività ristretta descrive lo spazio ed il tempo come dimensioni che, se analizzate (e sperimentate, aggiungo qui io) da osservatori che viaggiano a velocità diverse, si distorcono. Per l'equipaggio di una nave spaziale che viaggiasse alla velocità della luce, lo spazio interstellare apparirebbe infatti molto più compresso di quanto non appaia a noi, e quindi aumenterebbe il numero di atomi di idrogeno, che, in modo inevitabile, finirebbero col colpire il "vettore". Dati i presupposti della teoria della relatività speciale di Einstein, il (leggero) gas idrogeno, diffuso ovunque nello spazio interstellare, a velocità prossime a quelle della luce, si “trasformerebbe” in un intenso raggio radioattivo. Il che ucciderebbe tutti gli esseri viventi a bordo del "vettore" in pochi secondi, e, cosa che renderebbe anche i viaggi privi di equipaggio impossibili, distruggerebbe anche tutti gli strumenti elettronici dell'“Astronave” (“C’avevi rotto co’ sto vettore”, direte voi,! “Giusto!”, dico puro io, visto che mi vien fuori ogni tre per due...! Eccheccazz!). Il problema è che, oltretutto, l'energia cinetica degli atomi, a velocità quasi-luminali, aumenta mostruosamente. Per arrivare al centro della galassia, distante da noi ca 50.000 anni luce, poniamo, in 10 anni, l'equipaggio dovrebbe viaggiare ad una velocità pari al 99.999998% di quella della luce (e questo può comprendersi grazie alla formula del "boost" di Lorentz, o trasformazione di Lorentz). A queste velocità gli atomi di idrogeno raggiungerebbero la potenza terrificante di 7 tera-electron volts (la stessa energia che dovrebbero eventualmente raggiungere i protoni nel Large Hadron Collider, quando sarà in funzione al massimo della sua potenza). "Per l'equipaggio sarebbe come essere all'interno del flusso di particelle dell'LHC", dice Edelstein. Certo, lo scafo dell'astronave potrebbe dare una minima protezione. Edelstein calcola che uno strato d'alluminio spesso 10 centimetri assorbirebbe all’incirca l'1% dell'energia cinetica derivante dagli impatti. Ma ciò, prescindendo dall'altro 99% di energia cinetica rimanente (che non è poca cosa, ma, che, per amore di discussione, tralasceremo), non sarebbe un bene, anzi implicherebbe conseguenze disastrose: poiché gli atomi d'idrogeno hanno un protone per nucleo, questo significherebbe lasciare l'equipaggio esposto ad un pericolosa radiazione ionizzante, che distruggerebbe i legami chimici e danneggerebbe il DNA stesso. In breve, dice Eldstein: "Gli atomi di idrogeno sono mine spaziali inevitabili". Considerate che 6 Sieverts è la dose di radiazione fatale per un essere umano. Ed i calcoli di Edelstein mostrano che l'equipaggio di un'astronave che viaggiasse alla velocità del 99,999998% della velocità verrebbe della luce sottoposto a ben 10.000 Sieverts, in un solo secondo.
E anche se ho fatto quest’osservazione, all’interno del mio blog, almeno 3 volte, immaginate cosa accadrebbe se l’astronave impattasse con un "corpo celeste" vagante (chiamiamolo così per comodità), che avesse, indifferentemente, un raggio di 10 cm o 10 metri! Perché vi voglio, voi che credete ciecamente all’ipotesi aliena, ad ipotizzare l’esistenza di un radarista spaziale che dica: “Meteorite di 50 metri a prora! Scontro previsto tra dieci secondi!” Beh, sappiate che, per raggiungere velocità sub-luminali “interessanti” – intendo dire frazioni della velocità della luce sufficienti a viaggiare tra gli astri in tempi “ragionevoli” per degli esseri senzienti che avessero una durata vitale di non meno di 100 anni terrestri - un'ipotetica astronave dovrebbe procedere gradualmente, perché, altrimenti, il suo equipaggio, se essa passasse da velocità zero al 99,999998% della velocità della luce istantaneamente, diverrebbe marmellata, e lo stesso dovrebbe avvenire in fase di rallentamento: esso dovrebbe essere molto graduale; indi, anche ipotizzando che lo spazio mantenesse le sue proprietà a velocità quasi pari a quelle della luce, e un radar funzionasse (e non, come credo, servisse ad una emerita ceppazza di ca##o), un cambio di traiettoria , o peggio, uno stop immediato, proprio non sarebbero possibili. Sarebbe, ovviamente, la fine istantanea dei nostri “cosmic trekkers”, e del loro "star trek".
Quindi, quindi, quindi... Accettare l’ipotesi di viaggi alla "Star Trek" (parlando ora allacciandoci all'universo di fantasia relativo e non al significato letterale), parrebbe del tutto impossibile.
Eppure, la prima conclusione – raggiunta da rappresentanti del governo italiano, e non dal primo pirla di bloggaro fallito e frustrato cui piace pascersi nella dietrologia – circa gli eventi di Canneto di Caronia fu che i flussi elettromagnetici che inducevano gli oggetti più disparati ad una apparente auto-combustione (e dico “apparente”, perché, presumibilmente, aveva una fonte esterna) era che, tali flussi, provenissero dal mare, e, inoltre, che le energie coinvolte fossero molto alte e concentrate. Il buon Massimo Polidoro vi direbbe che sto certamente vaneggiando, visto che apparentemente mi sto contraddicendo, ma, la mia impressione, all'epoca, fu che quei report avrebbero avuto vita breve. Prescindendo pertanto dal "mare" di "contro" che vi ho elencato io stesso, così fu.
Dunque, per amore di discussione, ammettendo che gli alieni esistano e siano qui, mettetevi nei panni di un responsabile di governo di alto rango. Che fareste? Preferireste che la verità fosse diffusa, con conseguenze imprevedibili e, magari, incontrollabili, o che fosse tutto minimizzato? Ebbene, personalmente, messo di fronte a qualcosa di così al di là del consueto ed incomprensibile e, in definitiva, date le nostre capacità di autodifesa, ingestibile, non è da escludere che io stesso arriverei a scegliere la seconda opzione.
Però, però, però... Il punto non è solo questo (ovvero, il ragionare da politico che pensa al male minore, che, nella fattispecie, sarebbe quello di negare l’esistenza di alienuzzi che se ne vagano qui e là per il globo, comportandosi in modo indecifrabile ed assurdo, e fare cose tipo esplorarci con sonde anali, fare a pezzi vacche, tori e vitelli, friggerci le t.v. e i materassi a distanza).
What's the fucking point?!
Il punto è un altro.
La Natura non solo mi ha voluto dotare di occhi e orecchie, ma anche di un cervello con una notevole – talvolta funesta e funestante – capacità di elucubrare (non per niente, magari dando prova di un certo narcisismo, in un mio racconto, ho definito un mio alter-ego “loico”, con ciò volendo dire che alla logica forse alle volte do' troppo credito).
E, se penso ai documentari o alle foto che ho visto coi miei occhi da quando ho le capacità di ragionamento di un adulto (le testimonianze soggettive sono, imho, sempre fallaci, quindi rarissimamente le accetto prendendole per buone, ma prove come il filmato, le foto o il tracciato radar od altre evidenze da me osservate, non posso ignorarle), beh, allora…
Non posso non arrivare alla conclusione che, da anni (e, chissà, forse da secoli), qualcosa di anomalo sulle nostre capocce stia probabimente avvenendo.
Il salto logico è apparentemente mostruoso ed io, dopo avervi minuziosamente elencato "perché muoversi tra le stelle" possa sembrare impossibile, devo sembrare un cretino farneticante.
Ma il punto è un altro, insisto, e verte su tutt'altre questioni: da un lato c'è l'apparentemente incontrovertibile verità della scienza, dall'altro ci sono le evidenze inspiegabili.
Quindi, perché, mi chiedo, invece di avvalerci unicamente della _nostra_ logica, della _nostra_ matematica, “Non proviamo a fare un Salto di Fede”?
Divagazione per divagazione (di fatto, io non scrivo, divago), la matematica è una convenzione pura. Pensate mai al fatto che è estremamente probabile che essa si basi su 10 numeri perché abbiamo 10 dita?! E che una matematica può essere indifferentemente a base "0" e "1", come la matematica binaria, o a base otto, come la matematica ottale, o a base 16, come la matematica esadecimale? E che, convenzione per convenzione, magari l'interpretazione ed i limiti che conferiamo alla realtà sono unicamente frutto dei moduli culturali imperanti?
Chi può dirlo: magari, quando finalmente avremo definito la Teoria del Tutto, ci troveremo di fronte a delle possibilità di manipolazione della Realtà, che, grazie all'entanglment quantistico, ci permetteranno, che so io, di comunicare, o magari addirittura, viaggiare coprendo distanze immani istantaneamente.
Cito, da Wikipedia: "L'entanglement quantistico o correlazione quantistica è un fenomeno quantistico, privo di analogo classico, per cui in determinate condizioni lo stato quantico di un sistema non può essere descritto singolarmente, ma solo comesovrapposizione di più sistemi. Da ciò consegue che la misura di un'osservabile di uno determina istantaneamente il valore anche per gli altri.
Poiché risulta possibile dal punto di vista sperimentale che sistemi come quelli descritti si trovino spazialmente separati, l'entanglement implica in modo controintuitivo la presenza di correlazioni a distanza (teoricamente senza alcun limite) tra le loro quantità fisiche, determinando il carattere non locale della teoria."
Capitemi, non parlo, ovviamente, da fanatico in odor di religione (pure se "para-scientifica"), ma dico solo di provare a cambiare il nostro modo di concepire le cose (in fondo, scrivendo questo complicato articolo che sembra volere dimostrare la “non-alienità” degli O.V.N.I. ma, di fatto, ammette l'eventualità di una realtà contraria, io sto facendo esattamente questo: ovvero, sto cercando di espandere la mia percezione della realtà, senza fideismi o fanatismi aprioristici).
Se qualcosa viene demolito dalle nostre capacità logiche sulla base di un possibilismo scientifico alle soglie della fantascienza è detto per forza che non possa avere cittadinanza nel mondo reale?
Io stesso ho sperimentato la telepatia e ad altri svariati fenomeni “paranormali” che, a sentire un Massimo Polidoro od un qualsiasi suo omologo, non sarebbero che avvenuti nella mia testa (il che, permettetemi, mi fa non poco incazzare, visto che non sono un ignorantone in cerca d'attenzione, e, quindi, so cosa ho vissuto, anche se non me lo spiego affatto, e, tanto meno, soffro di Solipsismo).
[ E, se volete approfondire, potete farlo qui, tenendo ovviamente conto che si tratta di una versione romanzata di fatti realmente accadutimi:
Anche in questo caso, come in altri all'interno del mio blog, potete facilmente dedurre che il protagonista è un mio alter-ego, e quanto esso narra mi è più o meno successo, anche se in modalità differenti e molto più attenuate (e, in ogni caso, servisse mettere le mani avanti, io non sono mai stato né così rovinato né tanto meno così mentalmente segnato – per mia fortuna – da quei fenomeni, e, soprattutto, non avrei mai la forma deviata di coraggio che il mio doppio dimostra di avere in fine di storia). ]
Non lo so, signori, gentildame e gentiluomini, tenete sempre a mente cosa si pensava del volo umano, prima che fosse possibile!
Mi rendo conto che sia una citazione trita, ma quello che volevo dire è: "mai precludere ciò che ci pare impossibile tecnologicamente ora, perché un domani potremmo essere smentiti dalla piana evidenza dei fatti".
Immaginate cosa penserebbe anche un illuminato ed acculturatissimo razionalista vissuto nel 1800, che improvvisamente, fosse trasportato qui da una macchina del tempo alla H.G. Wells, dei raggi x, del laser, dei computer, della televisione, dei cellulari, dell'ecografia, del radar, di quanto è stato dedotto come realtà fisica _nuda e cruda_ dalla Relatività, delle conclusioni, del tutto contrarie al senso comune, cui si è pervenuti grazie alla meccanica quantistica, dell'energia nucleare, delle bombe atomiche e, peggio, quelle nucleari e della loro capacità di distruzione… Pensate che, se anche fosse messo di fronte all'incontrovertibile, riuscirebbe ad accettare tutto quanto vede e ciò che esso implica senza inizialmente considerarlo magico?
“Open your mind”, mi dico sempre…
Ed ora, sia per arrivare al nocciolo del post, riallacciarmi al titolo che per concludere, mi e vi domando: se coloro che sfarfallano sopra le nostre testoline avessero le conoscenze fisico-matematiche necessarie a superare le problematiche da me evidenziate, il loro intelletto, parliamoci chiaro, starebbe, per fare un confronto, non così come il nostro sta a quello dei nostri cugini primati meno evoluti, ma come il nostro cervello sta a quello di un canide (Bau!).
Il che, se ci pensate, sconforta e spaventa un poco.
Ma la domanda più importante di tutte, quella che forse spiegherebbe in un secondo perché i governi negano così pervicacemente l’esistenza di un origine aliena del fenomeno U.F.O. e i giornalisti seguono i rispettivi rappresentanti dei loro leader a ruota, è la seguente: "E se, oltre ad esistere e ad essere qui, non fossero buoni?"
;-)
Over,
Dave.
p.s.: alla faccia dei post sintetici e della rapidità! Menomale che volevo essere sinottico come un quadro sinottico! Sono _davvero_ logorroico... ;-P
p.p.s.: [>_<]: E, cmnq, per ammettere la possibilità di viaggi interstellari che ci rimane? L'Iperspazio? I Wormhole? Le singolarità dei buchi neri? Forse, forse, chi lo sa, chi può dirlo?
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