Oggi, per i fanatici di "Twilight" (non anglofili, visto che in lingua originale è disponibile da un bel po'), è un bel giorno.
Già, perché esce il quarto e - ufficiosamente - ultimo, capitolo della saga dedicata ad Edward e Bella (scrivo "ufficiosamente" perché la Meyer sta scrivendo "Midnight Sun", che altro non è che "Twilight" visto dal protagonista maschile, ovvero Edward Cullen(*)).
Per chi non lo sapesse, "Twilight" è un fenomeno editoriale valutabile alla stregua di Harry Potter (credeteci o meno, ma - avviso per chi non lo abbia letto: questa è una anticipazione importante di una parte della trama - in "Harry Potter e i Doni della Morte", quando il protagonista omonimo decide di sacrificarsi a Lord Voldemort, a me è venuto un magone spaventoso): nato come letteratura per ragazzi (lo trovate etichettato come "juvenile fiction"), ha travalicato - decisamente - il settore per divenire un fenomeno editoriale tout court.
Tanto per dirvene una, quando 3 settimane fa, ho comprato "L'ospite", altro libro della Meyer (che è science fiction, e non ha nulla a che vedere con la saga di "Twilight"), l'addetta alla vendita della libreria Coop di Torino mi ha detto che il 90 % degli acquirenti dei suoi libri è in realtà cositutita da persone adulte.
Perché questa saga mi ha colpito così fortemente?
In primo luogo, perché è una storia ben scritta (la Meyer è molto schietta, molto sincera, e, a mio parere, Bella Swan altri non è che un suo alter ego), in secondo luogo perché - non ho battuto la testa - è una bella storia d'amore contrastato, in terzo luogo, perché in essa è molto forte lo scontro tra razionalità e irrazionalità (capirete, il protagonista è un vampiro "civilizzato", il cui primo impulso, quando vede la protagonista la prima volta, è berne il sangue e accoppare assieme una ventina di persone per soddisfarlo), e, infine, perché in questa storia, la Natura, nella sua componente oscura ed animalesca, e il richiamo che essa esercita sia sul protagonista, che, nei libri successivi al primo, sul deuteragonista/antagonista, Jacob Black, ha un ruolo fondamentale.
Il nocciolo della saga di "Twilight", a mia opinione, è tutto qui: nella capacità che hanno, gli esseri razionali, di controllarsi per non nuocere gli altri, anche quando sembra impossibile farlo (ad un certo punto, il protagonista maschile dice una frase molto emblematica alla protagonista femminile: "Tu non capisci, fai in me l'effetto che una qualità eccelsa di eroina farebbe ad un tossicomane in piena astinenza"), e ciò vale sia per Edward Cullen che per Jacob Black (che, per inciso, è un licantropo nativo americano, la cui razza è nata allo scopo di contrastare i vampiri).
Una precisazione importante: io, "Twilight", l'ho conosciuto grazie a "Ciak", perché conteneva un articolo sul film omonimo che a breve uscirà nelle sale (Twilight_The Movie): quando, in biblioteca, l'ho chiesto in prestito ed è venuto fuori che rientrava nel genere "rosa", pochissimo c'è mancato che lo gettassi a terra come se fosse stato un manuale contenente, chessò, le formule per vendere l'anima al diavolo (per non dire di peggio e fare allusioni sessiste)...
Per fortuna ho vinto la mia repulsione innata per le storie d'amore zuccherose (ovvero ciò che credevo essere indistintamente un qualsiasi libro che fosse etichettato come "rosa"), perché, così facendo, ho scoperto una delle più belle e coinvolgenti saghe di letteratura fantastica che abbia mai letto in vita mia (molti dicono della Meyer che è come una droga: quando cominci a "fare uso" dei suoi libri, staccarsene diventa durissima!).
Per finire: naturalmente, la prima cosa che farò oggi quando uscirò dall'ufficio, sarà precipitarmi a comprare "Breaking Dawn"!
Ciao,
Davide.
(*): ecco qui il link al primo capitolo di "Midnight Sun", postato dalla Fazi:
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