Natale si avvicina, sempre più, e, per chi come me ha la passione dei libri, tanti amici cui fare regali e budget non stratosferici a disposizione, volevo suggerire qualche titolo.
-1) il primo, sia perché tra i libri che di recente ho letto è stato il più bello, sia perché è un tomo monumentale a prezzo relativamente contenuto che ha tutti i numeri per fare un figurone, è "Il quinto giorno", di Franz Schatzing. Il tema, per quanto non possa sembrare originale, è: "Gli alieni sono qui, e sono terrestri". Detta così sembra una banalità, però credetemi, Schatzing ha il piglio scientifico di un Micheal Crichton, per cui, ponendo che al destinatario di un tale regalo piaccia la fantascienza, a mio parere gli/le farete un regalo decisamente gradito (sappiate solo che, a quanto racconta l'editore tedesco che per primo pubblicò "Il quinto giorno", la prima stesura era così perfetta che finì alle stampe sostanzialmente invariata e che, ad ora, questo libro ha venduto qualcosa come mezzo milione di copie).
-2) il secondo titolo che vi consiglio è "Il raccoglitore di anime", folgorante libro di esordio di Alan Campbell, che, prima di darsi alla scrittura, concepiva e scriveva videogiochi (suo è il mitico "Grand Theft Auto"). Anche questo è stato ed è un libro di grande successo (se vi collegate al sito dell'autore, che ho linkato poco sotto, potrete farvi un'idea di quanto sia stato apprezzato). La trama di "Il raccoglitore di anime" è non poco anomala: l'ambietazione, dickensiana, mista ai toni della letteratura fantasy ed horror, ne fa un libro strano, accattivante e coinvolgente come pochi. Soprattutto, poi, è davvero originale (e, oggi come oggi, esserlo non è una dote comune): la storia si svolge in Deepgate, città costruita su un abisso mostruosamente profondo dove alberga un ambiguo dio millenario, e, in cui, ad ogni "Notte dello sfregio" ("Scarnight" è, infatti, il titolo in lingua inglese), un ibrido femmina angelo-umano, Carnival, impazza per le sue vie in cerca di sangue per protrarre la propria immortalità.
http://www.alanmcampbell.co.uk/
-3) il terzo libro è "Big Bang", di Simon Singh. Come dicevo qualche post addietro, parlando di "deliro cosmologico" e dei libri con quel tema che sto leggendo in questo periodo, "Big Bang", malgrado sia un testo scientifico, è coinvolgente come e più di un romanzo. Per leggerlo, non ostante il tema sia l'origine del cosmo, si può essere sia nuovi alla materia sia del tutto ignoranti in matematica e fisica: l'autore, consapevole di quanto anche solo una manciata di formule matematiche possa produrre reazioni idiosincratiche, non solo si è limitato allo stretto necessario, ha anche strutturato il libro in modo tale che le parti a contenuto matematico possano essere saltate a pie' pari senza che si producano perdite di significato. Come si evince dal titolo, "Big Bang" è la storia dell'origine del cosmo, ma non solo: più propriamente, è la storia "dell'osservazione del cosmo", dagli albori del pensiero osservativo-matematico (da Eratostene in poi, per intenderci), fino ai risultati cui si è raggiunti mappando la radiazione cosmica di fondo col satellite COBE. Infine, fatto che ne rende la lettura gradevole e scorrevole, non solo parla della storia della cosmologia, entra nel dettaglio della storia delle persone che la fecero, in modo obiettivo, spassionato e sincero (tipo: sapevate che la stessa definizione di "Big Bang" nacque come dispregiativa ad opera di Fred Hoyle, cosmologo che aveva sempre osteggiato quella concezione perché convinto del fatto che l'universo fosse eterno e quasi stazionario? Oppure che la definizione di "materia oscura" fu opera di un vero e proprio stramboide, Fred Zwicky, che aveva la tendenza a definire i suoi avversari teorici “sferici bastardi”, perché essendo una sfera uguale da ogni punto di osservazione, un bastardo sferico sempre tale sarebbe stato, indipendentemente da come lo si sarebbe osservato?).
4) gli utlimi due libri viaggiano in coppia, perché sono uno il seguito dell'altro: essi sono "L'occhio del tempo" e "L'occhio del sole", di Arthur C. Clarke e Stephen Baxter. Clarke non dovrebbe avere bisogno di presentazioni, però ricordare chi sia non guasta: è l'autore, tra gli altri, di "2001 - Odissea dello Spazio", quello che, per usare un'espressione retorica, è un "mostro sacro della fantascienza"; Baxter invece è relativamente giovane (si fa per dire: è sui 50 anni), ed è, a mio parere, un autore eccezionale: si è cimentato col seguito di "La macchina del tempo" di Herbert Georg Wells, e, non solo ne è uscito bene, ma, con "L'incognita tempo" ne ha scritto un degno e magnifico seguito, grazie anche alla sua formazione scientifica (è laureato in matematica ed ingegneria).
Per riprendere il filo del discorso: l'abbinata "L'occhio del tempo" e "L'occhio del sole" è un magnifico esempio di fantascienza rigorosa, dove, ad una trama avvincente in se' per se', si aggiunge la conoscenza reale delle materie affrontate, col risultato di produrre libri che, sotto certi punti di vista, paiono dei trattati.
Quanto alla storia, è originale e terribile contemporaneamente: degli alieni di razza ancestrale, così evoluti in grado di manipolare il flusso dello spazio e del tempo, notando la distruttività della razza umana e la sua tendenza a consumare troppo male e troppo in fretta l’energia del cosmo, e sapendo che l'universo è condannato inesorabilmente all'entropia, decidono di spazzarla via, trattandola alla stregua di un male da sterilizzare (alla lettera: chi leggerà "L'occhio del sole" mi capirà), per allungare, anche se di poco, la vita dell’universo.
Una coppia spettacolare, credetemi!
Ciao,
Davide.
Buon Natale a tutti!
Auguri auguri augurissimi di Buon Natale!!! baci by marlene86
Scritto da: marlene86 | 25/12/07 a 13:25