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« “Muri di fiamma” e bigottismo | Principale | 5 Strane Abitudini »

07/09/06

Commenti

asmodave

Ringrazio l’autore dello scritto originale, chiunque egli sia, e spero perdoni sia il fatto che l’ho inserito nel mio blog, sia le modifiche che Marco disse di avere apportato al suo testo.

D.

p.s.: mi colloco (aq)qui perché senno' TypePad mi spiaccica quello che sarebbe dovuto essere il Post Scritto sotto la parola FINE, rendendo tutto più incasinato di quanto già non sia...

Randagia

possibile che con questo post hai spaventato tutti ? Ma non c'e' problema ci penso io a buttarti nel giro di passapoarola: ti ho nominato! Leggi qui :
http://ilguizzo.blog.lastampa.it/il_mio_weblog/2006/09/passaparola.html

Dai partecipa!

Filippo

Ehm, dunque, mi perdonerai se non leggo tutto il post. Se no, tutta la giornata se ne va a fare solo quello... :-)

Mi son fermato solo alle premesse. E, allora, ma com'è che il trascendente si concilia con la scienza? I quanti e altre cose sono "teorie" scientifiche, che non è sicuro siano vere. Le costanti fondamentali hanno quel valore, e vabbè, e potevano avere un altro valore, ma un valore un valore dovevano pur averlo... E, per finire, ma con "scienza" intendi la disciplina, o la visione del mondo "scientifica"?

asmodave

Eh, sulla lunghezza del post non dissento, però ti invito lo stesso a leggertelo.
Al massimo, se ne sai un po' di DOS, salta a pie' pari lo spiegone, vedrai che ne varrà la pena.
Quanto ai quanti (eh!), alludo a realtà osservate, non a realtà ipotizzate.
S'è capito che le informazioni, a livello
quantistico, si propagano ad una velocità indefinitamente alta. In
particolare, alludo a 2 esperimenti realmente avvenuti. Nel primo, un atomo di calcio veniva bombardato da un fascio laser ed emetteva due fotoni: 'a' e 'a1'. Uno veniva diretto verso il bersaglio 'Alfa', l'altro verso il bersaglio 'Beta'; lungo il percorso di 'a' veniva frapposta una lastra di vetro polarizzata, che deviava tale fotone verso un altro bersaglio, 'Gamma': circa in un trenta per cento dei casi, anche 'a1' subiva una uguale deviazione, andando a colpire 'Gamma 1' in luogo di 'Beta', bersaglio che 'a1' avrebbe colpito se fosse stato, a sua volta, deviato degli stessi gradi di cui era stato deviato 'a'. E, questo, *nonostante lungo il suo non percorso ci fossero ostacoli*. Il fenomeno più impressionate è costituito dalla rapidità con la quale l'informazione si trasmette. Alcuni fisici quantistici sostengono che questo non dipenda dalla distanza.
Il secondo esperimento è ancora più incredibile: un 'cannone' in grado di
emettere un singolo fotone alla volta venne messo di fronte ad una lastra
fotografica, e lo si fece 'sparare'... Il risultato fu che la lastra
fotografica colpita, invece di essere *impressionata* da quell'unico fotone,
dava evidenza di una manciata di 'impronte'.
La conclusione più logica cui si giunse fu che le altre impronte fossero da ricondurre ad analoghi esperimenti che avvenivano... bhé, sì, che avvenivano in *Universi Paralleli*. Anche questo, confuta la tesi secondo la quale le informazioni non possano che viaggiare alla velocità della luce.
E a me tutto ciò suscita profonda meraviglia... Tanta da indurmi a pensare che la struttura della materia e del cosmo paiano “pensati”.
Idem per il discorso delle costanti cosmologiche.
Il Principio Antropico è “pericoloso”, lo ammetto, ciò non toglie però che abbia un suo fascino.
Premetto, non intendo affatto proclamare che l'umanità abbia un posto speciale nell'universo.
Quello che intendo è che a me la struttura della cose fa pensare ad un principio “immanente” e “trascendente” responsabile della realtà.
E’ un po’ complicato da capire, lo ammetto.
In ogni modo, chiariamo, sono, come ho detto, a-religioso e di certo non credo in Dio nel senso che normalmente si attribuisce a questa parola (Battuta: “No, non credo in Dio. Diciamo che lo stimo”). Ad esempio, trovo che pregare sia privo di senso (per me, in base alla mia *Weltanschauung*, non per chi pratica una qualsiasi religione, intendiamoci).
Quanto al discorso sulla scienza, non intendo alludere alla disciplina, anche perché ho fatto economia, non ho studiato ad una facoltà scientifica...
Insomma, parlavo di quella che è la mia forma mentis.
Ciao,
Davide.

p.s.: mi raccomando, non pensare che mi stia prendendo assolutamente sul serio...

Filippo

Scusami tanto, ti ho costretto a scrivere un lunghissimo commento, per la mia pigrizia di spiegarti meglio la mia posizione nel mio commento. Io so degli esperimenti del disentaglement, ci sarebbero poi anche le teorie delle stringhe, che su n-esime dimensioni ci sguazzano come non mai. Per non parlare delle interpretazioni del principio di indeterminazione... Quello che volevo dirti è appunto questo: sono teorie. Nessuno sa se siano vere. Alcune di esse sono poi solo "interpretazioni" di teorie sostanzialmente matematiche. Ancora piu' inverificabili, quindi. Il problema, poi, della velocità dell'informazione, se anche fosse vero, potrebbe far pensare all'esistenza di campi molto estesi, o qualsiasi altra cosa. Insomma, io non me la sento di pensare, anche in the back of my mind (credo tu voglia dire questo parlando di "forma mentis") che ci sono correlazioni tra fenomeni naturali e fenomeni soprannaturali, solo per dubbi che la scienza non ha risolto.
Scusa quindi tanto per averti costretto a scrivere di cose che sapevo. Spero tu abbia ancora un po' di tempo per continuare la discussione sulle tue idee.

Per finire, non capisco cosa tu intenda per "a-religioso". Io per esempio sono "ateo". Ma per "a-religioso" cosa intendi?
Ah, sai delle teorie dell'Intelligent Design sulla creazione, vero? Che ne pensi? Non ti sembra spaventoso che possa passare, anche solo il dubbio, su questo? Insomma, ma 'ste teorie scientifiche o filosofiche della necessità della creazione del mondo, dove sono?

asmodave

Ciao, figurati, non c’è nessun problema…
Anzi, essendo –un filo – logorroico la cosa non solo non mi crea problemi, ma mi diverte...
Quanto ai due esperimenti che ti ho riportato, quando dici che sono “teorie” non ti seguo.
Le concezioni sulla natura e sulla nascita del cosmo sono teorie, la concezione della natura della materia al di sotto dei quark (a loro volta al di sotto dei neutroni, protoni ed elettroni, ma immagino tu lo sappia) è teoria...
Quelli che ti ho riportato io non sono che, per dirla inglese, “flat facts”.
E quanto al Principio di Indeterminazione di Heinseberg, perché parli di teoria?
Non si può contestualmente misurare posizione e velocità di una particella, perché verificare la velocità ne altera la posizione e verificarne la posizione ne altera la velocità.
Questi sono fatti che hanno avuto un’evidenza sperimentale (una delle ultime poco tempo fa, al Cern, ne ho perfino visto delle foto), non sono teorie.
Ma magari non ci stiamo capendo...
In ogni modo, anch’io, come te, nelle profondità della mia mente, tutto faccio tranne che cedere al soprannaturale...
Deduco quindi che probabilmente non mi sono spiegato.
Io trovo tali fenomeni "mirabilie", non ho detto che siano "misteri della fede".
E questa loro natura di mirabilie mi fa pensare alla trascendenza; ma è un’opinione pura, non deriva da conclusioni scientifiche o presunte tali (anche se non solo mia: molti scienziati, quando indagano sull’infinitamente grande o sull’infinitamente piccolo giungono a conclusioni analoghe alle mie).
Quanto allo scusarti su quanto si sta ingenerando tra noi, figurati... Come se dice: "sfondi una porta aperta"!

Allora, per "finire" (moooolto tra virgolette, perché mi fai dei domandoni)...
Cosa intendo per a-religioso?
Intendo dire che non mi riconosco in nessuna religione contemporanea, né mi ci voglio riconoscere.
Può sembrare una boutade, ma, escluso il Buddismo – che, in realtà, è più una filosofia di vita che una religione – trovo che le principali religioni contemporanee, sia mono che politeistiche, siano anti-umanistiche.
Lo dimostrano non solo la brutalità del fondamentalismo, ma anche l’orientamento verso questioni quali la sessualità e i credo altrui.
La Fede è (o dovrebbe essere) adesione personale ad una verità *rivelata*. Ciò spesso si dimentica, come si dimentica che la fede è un fenomeno relativo. Se in giro per il mondo si insegnasse il concetto di "relativismo gnoseologico" con lo stesso fervore con cui si insegna la religione si soffrirebbe collettivamente molto meno.
La fede cambia coi tempi ed il mutare delle culture, ma pare purtroppo che la gente tenda o ad ignorare tale evidenza o a scordarsene.

Credo di avere chiarito come la fede, verso qualsiasi divinità, non c’entri affatto con la mia filosofia di vita e la mia concezione del mondo.
Sono incapace del salto logico che essa richiede, e lo sarò per sempre.
Io non adoro alcunché, non prego alcunché, non penso nemmeno che l’intelligenza superiore in cui "credo" abbia una "consapevolezza" nel senso "umano" del termine.
D’altra parte, ti dicevo, credo che il mondo non si limiti a quello che quotidianamente sperimentiamo...
Ma, ripeto, il soprannaturale non c’entra affatto: penso sia solo un difetto di sensibilità (nel senso di capacità di vedere). Inoltre, il fatto che non comprendiamo un fenomeno (come, chessò, per fare un altro esempio, la telepatia), non significa che questo abbia spiegazioni mistico-magiche.
Probabilmente vuol dire solo che ha spiegazioni scientifiche che ancora non cogliamo, tutto lì.

Quanto all’Intelligent Design, trovo che sia una manifestazione fideistica, e quindi è agli antipodi delle mie convinzioni.
Per usare un’espressione brutale, Dio (chiamiamolo così, per brevità e per semplificare) ha creato il brodo primordiale... Che poi ne si sia venuti fuori noi è faccenda che esula del tutto dalle sue responsabilità (qui mi sto citando addosso).

;-)

Ciao,
Davide.

Filippo

Ecchime (giorni incasinati, perciò scusa anche la brevità del commento. La questione mi interessa molto, ma davvero ho poco tempo).

Sono contento che tu mi abbia risposto cosi' per esteso.

Ho capito il senso di a-religioso. Certo, sei una specie di deista, o comunque non di una religione esistente. (Scusa se ti incasello in modo un po' sbrigativo, è tanto per intenderci.) (Anche se non c'entra niente, comunque, io sono ateo. Al massimo ho pensato a volte di essere agnostico. Ma sicuramente non deista. Con ciò capisci la mia avversione per quelle cose che dicevi tu, e il motivo per cui mi sono attaccato a romperti le p**** quando ho letto il tuo post... :-)))

Sulla scienza: Purtroppo non la penso come te. Quelle di cui parli sono sempre teorie. Innanzitutto l'ovvietà che, se anche si fa un esperimento, non si può in linea di principio generalizzare il risultato a tutta la natura, e perciò quelle sono sempre teorie. (Il mio professore ha una frase incisiva per queste cose: "Non si può dimostrare mai nulla, si può solo confutare".) Ma, il problema è anche piu' grave. Heisenberg ha dimostrato che non si può misurare veloc e posiz nello stesso momento. Ma NON che il motivo è che interferiscono tra loro. Un qualche tipo di interferenza ci sarà, ma non si può sapere con certezza quale.
Per il disentaglement, si hanno quei risultati sperimentali che tu dici, ma che il motivo sia che le particelle comunicano a quella distanza istantaneamente, e a cosa questo sia da attribuirsi, non è altro che una teoria. Per cose come l'interpretazione di Copenhagen, poi, non è nemmeno una teoria, ma un'interpretazione, ossia una teoria che non può nemmeno ricevere conferme sperimentali dirette.
Le super-stringhe poi per alcuni sono addirittura un ritorno alla scienza medievale senza riscontri empirici.

Essendo teorie, come dicevo, io non me la sento di passare da li' a pensare a Dio. E non è una questione di non voler fare il "salto logico" fideistico, è proprio che non ci sono prove per farlo.

A questo punto, se non ti dispiace, io chiederei di raggiungerci nella discussione, se gli va, anche montgolfier che si è laureato sulla meccanica quantistica, e che perciò ne capisce mooolto piu' di quanto ne capisca io. E magari con lui potrai avere una conversazione piu' soddisfacente.

asmodave

Ciao,
non vorrei sembrarti scemo o retorico, ma davvero quando pensi alle profondità del cosmo, all'infinitamente piccolo, o, magari, ti godi semplicemente un panorama naturalistico, credi che tutto sia frutto del nulla?
Che davvero tutto emerga da un niente infinitamente piccolo (a proposito di teorie ardite), così, da sè?
"Deista", dici?
Non saprei... Ho capito che il tuo non è né un categorizzarmi né un incasellarmi, però vorrei spiegarmi meglio...
Ribadisco, non solo non penso a Dio come un vecchio saggio dalla barba bianca, proprio non penso si possa parlare di quello che intendo come di una "divinità"... Le concezioni deiste indicano la divinità come garante dell'ordine naturale, e ciò non coincide col mio pensiero.
Se avesse ancora senso parlare dei 4 elementi che nell'antichità si riteneva costituissero il tutto (lo prendo solo come esempio), direi che quello che io intendo è come una forza naturale…
Il che però non significa che sia panteista, ovvero che pensi o creda che la divinità sia in tutto e dappertutto. Il che però contraddice quanto dicevo a proposito dell'immanenza...
Oddìo (eh!), che casino!

In ogni modo, non ho pensato nemmeno per un attimo che mi rompessi le palle, figurati...
Come ti ho detto, sfondi una porta aperta.

Quanto al discorso sulla scienza, su una cosa siamo d'accordo: anch'io sono dell'idea che il pensiero moderno abbia dappertutto possibilità di invalidazione.
Ma, per l'appunto, ci sono i "fatti" e ci sono le "teorie".
Se faccio cadere una mela (se bombardo un atomo di calcio e questo rilascia due fotoni che...), questa cade (...frapponendo un ostacolo lungo il cammino di uno solo di questi, c'è la probabilità che entrambi deviino - se si dice così - anche se uno solo incontrerà un ostacolo).
Sulla forza di gravità e la presunta esistenza dei c.d. "gravitoni" si possono elaborare teorie, ma, come dicevo, sono i "crudi fatti" che a me fanno pensare ad una "non casualità"...
Che poi non significa che io creda nel finalismo...

'Azz, se è dura farsi capire senza tirare giù teoremi chilometrici!

Cos'è l'"interpretazione di Copenhagen"?

Sulle super-stringhe siamo d'accordo: più che esotismi teorici non sono stati prodotti, e dubito che si potrà mai indagare sulla realtà della materia oltre i quark (Appropo': Sai come si chiamano i nipotini di Piero Angela? Quirk, Quork e Quark!).

Ma "never say never"...
Una volta si credeva che non si potesse volare, adesso abbiamo apparati che viaggiano a mach 6.

Infine, ma qua mi sto ripetendo, non sono le teorie sul tutto che mi fanno pensare a "Dio" (ripeto, chiamiamolo così per semplificare), ma il tutto stesso.

Quanto a Montgolfier, figurati: questo è un porto di mare, può entrarvi ed uscirvi chi e come quando vuole...
Il problema è se semplicemente sa di questo nostro scambio di post e, se su tutto, può interessargli la questione.

Ciao,
Davide.

Filippo

Ciao Davide,

son stato parecchio impegnato. Però il motivo principale è che volevo ricominciare a dire la mia dopo un conforto dell'"esperto" :-). Che però mi sa che è stato inghiottito da un buco nero... Non si fa vivo nemmeno sul suo blog da tre quattro giorni. Aspettiamolo al varco... :-)

Ho nel frattempo letto la tua bio (mi perdoni dell'assenza se ti dico questo?? :-))), e son rimasto favorevolmente impressionato. Mi spiace tanto che tu abbia dovuto abbandonare l'uni. Quella media era spaventosa... :-) Ma perché, con la facilità che avevi a fare esami, non ti laurei comunque nel tempo perso? O ti interessa piu' altro ora?

No, non sei un alieno. Sono pericolosamente vicino ai tuoi gusti. Tranne per l'ipocrisia (non mi fa granché soffrire), la buona televisione (non ce n'è piu'... :-))), e la buona cucina. Però ci siamo, no? Son già 6-7 palle. Soprattutto sono uno "sputasentenze". Io però lo faccio apposta, però lo ritengo un momento della dialettica tra le persone...

A presto

asmodave

Ciao, battuta idiota sull'esperto (mia ed inventata ora, quindi me ne assumo in pieno la responsabilità): "Ma un meccanico quantistico che fa, ripara i quanti in officina?"
;-)
Perdonami, ma m'è scappata (soprattuto mi perdoni l'esperto).
Sull'università hai ragione, sono un grandissimo pirla...
Purtroppo ho subìto il fascino perverso della perdizione (ehem, da "Asmodeo scrive" e da "Il Ricordante" si dovrebbe intuire cosa intendo)...
Insomma, ad un certo punto il lavoro e il caos che mi ero creato attorno si sono fatti troppo impegnativi, quindi a studiare proprio non riuscivo più.
Ora, purtroppo - come credo tu sappia - se mi re-iscrivessi dovrei pagare tutto quello che non ho pagato per 4 anni (anzi, di più, perché rientrerei nella fascia di reddito più alta), e non me la sento di farlo...
Più che altro perché non vorrei dovermi pentire di avere sborsato 6000 eu (a spanne) per nulla.
Inoltre ora il lavoro mi assorbe più che mai, quindi re-iscrivermi sarebbe doppiamente pericoloso...
Aaah, come ti invidio!
Dottorato in matematica, giusto?
Anch'io ho letto la tua biografia, ma già 1 settimana fa... E, davvero, ti invidio moltissimo: lo studio della matematica pura mi ha sempre affascinato... E in più i miei insegnanti mi dicevano sempre che avevo una "mente matematica", quindi...
Cmnq, sai che non mi ricordo più che ho detto sull'ipocrisia?
Me tocca fare un salto sulla mia sezione "chi sono"!
Hhhmm... Non vorrei rischiare però di prendermi troppo sul serio ed iniziare a filosofare!
A presto,
ciao,
Davide.

Filippo

Aaalt! Frena... :-) (Nel mio profilo non parlo né del mio dottorato né di cosa faccio però l'avrò detto qui e là in qualche commento...) Niente matematica. Quello è montgolfier, che non sapendo cosa facessi (si sarà perso quel commento, o quei due commenti, in cui l'ho detto), e parlando con me di varie cose, ha pensato che facessi matematica. E di li' lo studente italiano di Guizzo's... :-) (E ti dirò, non è una cosa che mi fa schifo la matematica, e nemmeno la fisica come avrai intuito... Bella, sicuramente. Anche a me il mio prof di matematica del liceo disse "o fai filosofia o fai matematica"...) Ma la realtà è piu' triste... :-)) Sono laureato in filosofia e NON ho un dottorato in tasca. Spero di averne uno, ma non ho nulla in tasca al momento. Sto facendo ricerca con una borsa, ma non è un dottorato e non mi darà alcun titolo alla fine. :-)

Mi spiace molto per l'università. Già è triste l'università in Italia, ma ha anche la terribile tendenza a perdere per strada i migliori per scoramento. A te, chi t'ha mai incoraggiato per essere l'ottavo della facoltà?? Chi t'ha mai dato borse di studio o quale professore t'ha mai trattato con piu' considerazione (cioè t'ha rivolto la parola...) perché eri l'ottavo della facoltà?? E quanti dei centesimi della facoltà ora sono laureati?? Triste situazione.
Certo, io sono contento di come va ora. Ma io davvero non vorrei che qualcuno mi invidiasse. Tu puoi farcela, hai avuto forse meno culo, ma, davvero, se ti interessa ancora l'economia, fa uno sforzo. In effetti io non so quanto sia fattibile, ma promettimi che, se diventasse fattibile, prenderai quella strada. Non voglio illuderti, tutto può crollare in quasi ogni momento in una carriera. Ma io, francamente, non esulto all'idea che l'Italia sia in mano a quattro imbecilli disonesti. E mi illudo, forse, che qualcuno bravo e onesto arrivi in alto e la cambi.

Spero di non essere stao troppo franco. Non voglio farti pensare che hai sbagliato, o che ora la strada è quella di ricominciare con l'università. Io non ne so niente della tua situazione particolare, e riuscire in Italia non è affatto proporzionale al merito (a volte lo è inversamente... :-)), perciò è bene che valuti tu. Volevo solo fare un po' di tifo, a me farebbe piacere. Se poi ti convenga, puoi deciderlo solo tu.

Con estrema simpatia

PS: Spaventato? Ora ci pensi due volte prima di "iniziare a filosofare"... :-))

asmodave

Ciao,
in ogni caso hai in mano una laurea “stimabile”, almeno da parte mia.
Quando finii le superiori (uau, se usi il passato remoto per parlare della “squolah” è tutto dire) ero indeciso proprio tra economia e filosofia.
Scelsi la prima per bieche motivazioni economiche.
Purtroppo infatti, viviamo in un paese dove le scienze umanistiche sono, appunto, stimate poco utili.
Mentre una laurea in filosofia, anche cum laude, in una richiesta di lavoro non conta molto, quelle economico-matematico-scientifiche vengono reputate più importanti a priori.
Il che è un grosso limite - credimi, il mio non è sviolinare, non ne avrei motivo – perché, a mio parere, certi ambiti aziendali, specie il marketing, funzionerebbero meglio se a “discipline” come la psicologia e la filosofia fosse dato un maggior peso.
L’ideale sarebbe concepire un corso di laurea che mettesse insieme economia, filosofia e psicologia...
Ma siamo nell’ambito delle utopie!

Quanto agli incoraggiamenti da parte dell’università, in effetti non ci avevo mai nemmeno pensato...
Certo che ricevere una lettera firmata dal “Magnifico Rettore” in cui mi si conferiva una borsa di studi fu un bel colpo!
Pensa che quando mi chiamarono per dirmelo pensai ad uno scherzo…
Avevo una media di 28,5 trentesimi, e non pensavo fosse anormale o eccezionale.

Sul modo in cui funziona l’università in Italia, siamo d’accordo.
Non è di certo organizzata nel migliore dei modi.
Ridondanza nell’insegnamento di certi argomenti (la teoria del “ciclo di vita del prodotto” devo averla studiata in otto materie diverse), insegnamenti folli (in geografia economica ricordo un libro demenziale che mescolava sintassi, economia e geografia, in un pastrone incomprensibile ed improduttivo), test esageratamente difficili (il pre-esame di diritto pubblico - non l’esame! – era un incubo; in matematica potevi trovarti a dovere risolvere problemi che due studenti miei amici di matematica trovavano difficilissimi da risolvere), materie in cui durante le lezioni si dormiva, giocava a poker e configgeva aerei di carta nel soffitto (non dico quale per rispetto del professore, che comunque era una brava persona), insegnanti che quando vedevano una minigonna perdevano il controllo e regalavano voti pazzeschi, materie del tutto inutili che potrebbero tranquillamente essere soppresse (anche, se, bisogna dirlo, di regola uno studente le materie inutili se le sceglie da sé e se le aggiunge al piano di studi per fare media e numero), e, infine, il più grave problema di tutti, ovvero un numero di laureati rispetto al numero di iscritti tra i più bassi al mondo (ad economia parliamo di uno studente su tre).
Pertanto, proprio relativamente a tale argomento, o gli studenti italiani sono mediamente dei ritardati mentali – ma non ci credo neanche un po’ – o le facoltà italiane hanno qualcosa di intrinsecamente sbagliato.

Insomma, in piccolo – o in grande, dipende dai pdv – nelle università italiane ti ritrovi riprodotti _tutti_ i difetti tipici dell’italica gente che, se rimossi, farebbero dell’università italiane stesse delle università di punta (così come quei difetti a livello nazionale, se fossero rimossi, farebbero dell’Italia, invece che un paese da operetta, un ottimo posto in cui vivere).
Lo dico senza tema di esagerare: secondo me una riorganizzazione delle nostre università ne farebbe tra le migliori al mondo.

Intendiamoci, Economia, specie a Torino, è una buona facoltà...

Altra cosa che voglio chiarire: se _io_ non mi sono laureato è colpa mia, non dell’università di Economia.
Ma io so di avere 3 fortune: una buona memoria, un’intelligenza discreta e un po' di culo (quello che ormai tutti chiamno il "fattore 'c' ").
Se poi io mi sono “incasinato” (non voglio esplicitare oltre l’argomento, perché poi sembra che me ne compiaccia, e, davvero, non è argomento di cui compiacersi) dipende solo sia dalle caratteristiche intrinseche del “problema” (è un circolo vizioso) sia dalla mia leggerezza e incoscienza.

Cambiando – fino ad un certo punto – argomento: grazie degli incoraggiamenti, sei gentilissimo!

Ciao,
Davide.

p.s.: minchia se so' logorroico... sorry, ma quando parto per la tangente divento pericoloso...
;-)

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