02/12/2005
Il Papa lo ha ricordato di recente: "Non guardare la pagliuzza nell'occhio del tuo vicino, ma la trave nel tuo".
Premettendo che diffido della religione in generale e della Chiesa Cattolica in particolare (si notino comunque le "C" majuscole), trovo che specificamente quel detto esprima un concetto fondamentale.
La società occidentale, nel plasmare i proprii comportamenti, dovrebbe (quantomeno in linea teorica), molto risentire dei detti di origine biblica come questi, poiché si basa, storicamente, sulle culture cristiane ed ebraiche.
Invece, se prendiamo come riferimento la "morale pubblica occidentale" come concetto astratto, ci rendiamo conto che la tolleranza e la capacità di perdonare gli altri, che massime evangeliche come quella sopraccitata dovrebbero indurre, spesso e volentieri sono disattese nel più spudorato dei modi.
Personalmente, trovo quantomeno singolare quanto è accaduto alla Moss dopo lo "scandalo cocaina" che l'ha vista coinvolta.
Kate Moss deve ora fare i conti con la cessazione di alcuni dei suoi più rilevanti rapporti di lavoro.
La prima a rescindere il contratto con la modella, preferendole Sienna Miller, è stata Burberry, preoccupata dalla cattiva opinione che la gente adesso (presumibilmente) ha di lei.
A questa si aggiunge ora H&M, che ha cancellato la campagna pubblicitaria che aveva come protagonista la modella inglese.
Il gigante della moda Hennes e Mauritz aveva precedentemente detto che avrebbe continuato ad usare la Moss nella campagna appena dopo un incontro con la modella per discutere delle foto, pubblicate dal Daily Mirror, che la ritraevano mentre sniffava cocaina. Prendendo però poi la decisione contraria per evitare di danneggiare l'immagine aziendale.
Questo il comunicato stampa relativo: "Dopo aver esaminato la situazione, H&M ha deciso che la campagna con Kate Moss non è compatibile con il chiaro rifiuto delle droghe da parte di H&M. H&M ha deciso di cancellare la campagna pubblicitaria con la top model Kate Moss. H&M prende le distanze fortemente dalle droghe e per anni è stata attivamente impegnata nella prevenzione dell'uso di sostanze stupefacenti attraverso la Fondazione Mentor".
La responsabile delle Public Relations di H&M, Annacarin Bjorne, ha detto che il cambio di opinione è avvenuto dopo una analisi più approfondita della situazione.
E se erano trapelate delle voci secondo le quali Roberto Cavalli, che aveva scelto Kate Moss per la sua campagna estiva, che asserivano che lo stilista non fosse convinto che quanto accaduto alla modella potesse danneggiarla, successivamente è arrivata la smentita di quelle affermazioni da parte di Cavalli stesso.
Il quale, ha detto: "Non sono mai stato intervistato né ho mai rilasciato dichiarazioni sulla modella Kate Moss e sulle sue recenti vicende personali, per cui le affermazioni che sono apparse sui media e mi sono state attribuite sono da ritenersi infondate".
Quello che più mi sconcerta è il modo in cui queste realtà aziendali siano giunte alla conclusione che l'associazione dei loro prodotti all'immagine di Kate Moss potesse essere indiscutibilmente fonte di danni economici.
Mi chiedo: queste aziende hanno fatto delle ricerche di mercato ed hanno appurato che l'uso di Kate Moss come testimonial avrebbe implicato dei certi danni di immagine (peraltro normalmente difficilissimi da valutare) o, semplicemente, hanno preferito mettere le mani avanti?
Perché c'è questo netto rifiuto, anzi, perché c'è questa avversione così marcata nei confronti di chi finisce coinvolto in vicende come questa?
Non capisco, davvero.
Che ci stiamo a raccontare?
La gente si droga, la gente si prostituisce, la gente va con chi si prostituisce e ciò, senza nemmeno avere una particolare capacità di fotografare la realtà per quello che è, dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti...
E, come se questo non bastasse, tali fenomeni non fanno distinzione d classe sociale, educazione, sesso o età.
Prendiamo come esempio una città come Torino (lo faccio dal momento che ci abito).
Tra piazze che pullulano di pusher e strade che pullulano di prostitute non è più che evidente che non siamo di fronte -tout court- a fenomeni marginali ed aberranti?
Per quanto riguarda la prostituzione, poi...
Anche qua: ce la vogliamo raccontare?
Dovremmo non sapere quanto è esteso il fenomeno rispetto a quello che viene definito il "mestiere più vecchio del mondo"?
Sappiamo tutti come in realtà "funziona la baracca", per cui perché dobbiamo ricorrere all’egida della “morale” solo se ci fa comodo?
Non siamo più negli anni settanta dove, essendo l'eroina la droga di uso primario, i tossicomani erano in prevalenza dei derelitti disadattati... E la prostituzione non è solo più un fenomeno di strada. Certo, droga e prostituzione portano disadattamento, alienazione e spingono ai margini della società, ma ciò non è sempre vero e non sempre accade. Ci sono miriadi di situazioni intermedie tra chi è in strada, alla rovina, e chi, al contrario, è tanto abbiente da potere mascherare perfettamente un uso saltuario di droga, tra chi è "forzato" a prostituirsi e chi lo fa in casa a proprio esclusivo vantaggio e chi, infine, compra l'amore in strada per un manciata di euro e chi può permettersi prostitute (o prostituti) di alto bordo. Oggi come oggi ambo i fenomeni sono così estesi che tutti noi dovremmo in qualche modo esserne consapevoli.
Tornando alla Moss, solo Johnny Depp ha avuto il coraggio di affermare che non è affatto un mostro, ma una brava ragazza molto in gamba e generosa.
Chiariamo: è madre, e dunque ciò che fa non è giusto.
Sto solo dicendo: non condanniamo alla fucilazione chi in fondo è stato solo colpevole di leggerezza.
Anche perché c'è il rischio che, prima o poi, invece di fare parte del plotone di esecuzione qualcuno di noi si trovi tra le fila dei condannati.
Bye, Davide.
p.s.: tra parentesi, per quanto mi riguarda, la trovo così bella che le perdonerei di tutto...
Purtroppo s'è fatta sgamare, è questa la sua unica grande colpa. Le voci girano, ma i mass media girano ancora di più, vorticosamente.
Scritto da: clicky | 02/12/05 a 17:09
Concordo, e aggiungo che il tipo che l'ha, come dici tu, "sgamata", è un gran carognone.
Bye,
D.
Scritto da: asmodeo | 02/12/05 a 17:49
Oltretutto il tipo che l'ha sgamata è un noto tussico che fa parte dell'entourage di Pete Doherty, il fidanzato della Moss, tussicissimo anche lui; il tizio ha sistemato le telecamerine sapendo che avrebbe ricavato migliaia di euro vendendo tutto ai tabloid... ...cosa non si fa per il Papavero-Divina-Puttana, eh? La Moss doveva davvero guardare meglio le facce che aveva intorno.
Anyway, per un H&M che la scarica c'è un calendario Pirelli che la ingaggia, quindi...
Alla prossima, Amico.
S.
Scritto da: silksteel | 07/12/05 a 16:54
Questa che il tipo che l'ha venduta fosse amico suo e di Doherty proprio mi mancava.
Davvero, cosa non si arriva a fare in nome della "sostanza"...
En passant: ma la tipa che nelle foto on line tratte da "The Cal" (quando si dice lapsus freudiani: avevo scritto "fotto") si vede di schiena su una barca (con un asciugamano che le fa merenda tra le gambe) è Karen Elson? Perché a me sembra la Moss (cioé: sotto la foto c'è scritto "Karen Elson", ma a me pare proprio la gnoccherrima Kate)...
Scritto da: asmodeo | 08/12/05 a 15:09