Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte da incravattato.
Prese con sé la morte e si allontanò tra i cespugli dei suoi deserti in fiore.
Estrasse impotenza dai petali della vanità per assaggiarne le essenze.
Si chinò.
Vomitò il proprio sguardo impreciso e senza urlare spogliò violento la luce dell'incertezza.
Fu crocifisso con gli occhi al suolo, dicono.
Si meravigliò, quando si rese conto che costui respirava col suo stesso fiato.
Non l'ho mai scritto, quindi lo faccio ora: "Identità" è di un mio amico, Alessio, non è mia.
Non che l'abbia mai voluta spacciare per mia, ma nemmeno mai ho detto che non lo era...
Riconosciamo i giusti crediti intellettuali a chi se li merita, insomma.
Bye,
Davide.
Scritto da: asmodave | 12/11/10 a 21:17