30/11/2005
Che la realtà sia un fenomeno mobile e proteiforme è fatto abbastanza noto (il mio Professore di Italiano delle superiori, uomo acuto e brillante, mi chiederebbe di certo: "Fenomeno abbastanza noto? E a chi sarebbe noto?!?").
Addirittura, secondo Gorgia (per il quale il linguaggio è soltanto uno strumento di persuasione), la realtà è fenomeno inconoscibile.
In sostanza, la filosofia gorgiana può compendiarsi in tre affermazioni: nulla è; se qualcosa è, è inconoscibile; se è conoscibile, è incomunicabile.
Io, che filosofo non sono, non ho di certo una Weltanschauung così radicale.
Malgrado questo tendo a pormi delle domande, che, sotto certi punti di vista, inerendo all'interpretazione della realtà, potrebbero dirsi "filosofiche".
In particolare, mi chiedo, come è possibile che quando ci siano in ballo interessi divergenti, la realtà, che non dovrebbe essere un ente del tutto ineffabile, diventi così tanto relativa che ad Einstein sarebbero caduti i capelli?
Io, che sono razionalista (non uomo di logica ferrea!) ed ho i piedi per terra, in prima istanza penserei: "un fenomeno è, o non è".
Invece a guardare come va il mondo sembra che tra il bianco ed il nero ci siano tante di quelle sfumature di grigio che ci andrebbe un tempo infinito per coglierle tutte quante.
Probabilmente, a questo punto, molti di Voi si staranno chiedendo: "E allora? Dove vuoi andare a parare?"
Avete sentito dello scontro tra Altroconsumo e Tetra Pak?
Le analisi di laboratorio portate a termine oggi da Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, hanno riscontrato in 9 campioni su 25 (compresi tra gli altri succhi di frutta e panna da cucina), una contaminazione da Isopropil Tioxantone, la stessa sostanza trovata nelle confezioni di latte liquido per bambini.
La Tetra Pak, che produce il sistema di confezionamento accusato di fare filtrare, attraverso un particolare sistema di stampa, l'Itx nei cibi, spiega che, ad eccezione del Babymill, tutti gli altri prodotti indicati come contaminati da Altroconsumo "sono venduti in contenitori che utilizzano un sistema di stampa privo di questa sostanza".
Questo è un Blog, e, come dicevo, non è emanazione di un organo ufficiale, ma "una finestra che si affaccia sulla mia mente", pertanto, posso permettermi di dire: ma, per la miseria lurida (vorrei dire altro, ma non voglio esagerare), qual è la verità?
Perché dobbiamo, sic et simpliciter, essere testimoni del verificarsi di comportamenti tali?
Diamine, viviamo in una paese che si professa democraticamente evoluto, ma di fatto, è una sorta di barzellettone da operetta... Però, dico, possibile mai che non ci sia la possibilità di arrivare all'oggettività anche circa eventi come questo?
Preso atto del fatto che Tetra Pak ha un ovvio interesse economico che la spinge ad asserire che le confezioni che essa produce non contaminano i prodotti che dovranno contenere, cosa spinge Altroconsumo ad affermare il contrario?
Sia gli uni che gli altri dovrebbero essere consci dei pericoli insiti nel mentire circa fatti come questo, perché prima o poi queste confezioni verranno analizzate da laboratorii super partes.
Per quanto costoro ne possano pensare, non siamo in Cina (dove il governo ha nascosto per anni l'evidenza delle missioni lunari, perché, se ne avesse accolta la verità, avrebbe dovuto ammettere la propria inferiorità tecnologica rispetto agli Stati Uniti), non siamo a Cuba (dove si dovrebbe vivere per il popolo ma i "dissidenti" vengono sottoposti a processi sommari e rapidamente condannati a pene dai 3 ai 30 anni), non siamo in Nord Corea (dove un giornalista che si è dimenticato di scrivere l'ultima sillaba del leader Kim Kong-Il, Jang Hae-sung, si è fatto sei mesi in un campo di lavoro ad accudire maiali), siamo in Italia!
Ehe-ehm...
Resta da capire se questo sia un vantaggio o uno svantaggio.
Bye,
Davide.
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